Palantina 2014 – Domenica 9 novembre

27 anni di marce e denunce a difesa del Cansiglio
di Toio de Savorgnani e Michele Boato

SIAMO TUTTI SINDACI DEL CANSIGLIO

Il tavolo di concertazione istituito tra la Regione e i Comuni della parte veneta di Cansiglio per condividere interventi, progetti e strategie, potrebbe sembrare la scelta giusta, ma sappiamo quanto le amministrazioni locali desiderino “mettere le mani su Cansiglio”, lo vanno dicendo da decine di anni. Ci chiediamo perché le associazioni ambientaliste siano escluse dal tavolo di concertazione, visto che sono portatrici di interessi diffusi e rappresentano, con i loro iscritti e simpatizzanti, un numero di cittadini superiore agli abitanti di quei Comuni.
Il Cansiglio non appartiene solo ai Comuni locali, ma a tutta la comunità regionale, nazionale ed europea. Se ai sindaci viene concesso di decidere all’interno del Cansiglio regionale, anche le Associazioni ambientaliste rivendicano il diritto alla presenza dei loro rappresentanti.

Il Cansiglio è un bene comune, siamo tutti sindaci del Cansiglio.

IL CANSIGLIO NON È IN VENDITA

Dopo ben due votazioni in cui il Consiglio regionale (all’unanimità!) ribadisce di non procedere alla vendita di parti del Cansiglio, la Regione continua ad insistere: da notizie di stampa di agosto si deduce che non è stata ancora abbandonata l’idea di alienarne almeno qualche pezzo, ad esempio l’ex albergo San Marco e il Campo da Golf. Non possiamo accettare la perdita di nessuna parte dell’Antica Foresta; se si accettasse, si infrangerebbe un limite mai superato prima; l’inizio della svendita (magari agli amici degli amici, come stava per succedere anche a Vallevecchia di Caorle, per le pressioni del doge Galan, che forse doveva accontentare qualche suo sponsor).
Non è necessario vendere, soprattutto se esistono soluzioni alternative: la Regione può dare in concessione per tempi lunghi (30, 50 o addirittura 99 anni) senza rompere per sempre l’integrità di un’area demaniale tanto importante.

 PIANI DI GESTIONE DELLA AREE ZPS DELLA REGIONE VENETO

In Regione giacciono, da qualche anno, circa 30 Piani di Gestione delle aree ZPS, Zone di protezione Speciale di Rete Natura 2000, cioè le aree di altissimo valore naturalistico, sotto il diretto controllo dell’Europa. I Piani di Gestione sono obbligatori e previsti dalle normative europee, vanno definiti ed approvati a livello regionale.
Senza Piani di Gestione le aree ZPS sono di fatto bloccate ed ingessate perché manca la “gestione attiva”, ad esempio la possibilità di accedere a contributi europei da utilizzare per una migliore conservazione o per dimostrare che una gestione naturalistica può anche creare economia.
Il PSR, Piano di Sviluppo Rurale, assegnerà milioni di euro di contributi europei, ma nemmeno un euro potrà essere assegnato alle aree ZPS, per la mancanza dei Piani di Gestione.
La non approvazione dei Piani di Gestione sembra essere il risultato di una scelta meditata e consapevole: i finanziamenti del PSR andranno per la maggior parte alle imprese agricole private, zero alle aree ZPS così non si “rischia” di sprecare risorse pubbliche per la protezione degli ambienti naturali veneti, tra cui circa 20mila ettari proprietà della Regione.
Mountain Wilderness Veneto ed Ecoistituto Alex Langer chiedono che i Piani di Gestione delle ZPS vengano approvati al più presto e nei finanziamenti del nuovo PSR siano previsti fondi specifici non solo per l’agricoltura, ma anche per la gestione delle aree di Rete Natura 2000, tra cui il Cansiglio.

LUPO, ORSO E LINCE: IL RITORNO DEI GRANDI PREDATORI

Da qualche anno l’orso ha fatto la sua comparsa in Cansiglio, dopo un secolo e mezzo di assenza.
Fino alla fine degli anni ‘90 fa sembrava un evento impossibile; poi i primi ritrovamenti di tracce, qualche avvistamento, addirittura una ripresa video. Poi le prime predazioni a carico di greggi di pecore Alpagote, ripetute nel tempo. I primi individui erano giovani esploratori che compivano incursioni sporadiche e casuali, ma negli ultimi due anni la presenza dell’orso è diventata più costante: dal Cansiglio un orso col radiocollare è sceso a Fregona , è passato per la zona dei laghi di Revine, Cison di Valmarino ed ha fatto delle incursioni addirittura tra le colline del prosecco.

Ora sembra che ci siano almeno due orsi tra la Foresta del Cansiglio, l’Alpago ed il massiccio del Monte Cavallo. È una presenza importante che va salvaguardata; i danni agli animali allevati (per ora solo pecore) vanno ripagati velocemente e gli allevatori stanno imparando a non lasciare più le greggi incustodite, ma difese con cani addestrati o recinti elettrici.

Non manca molto per dimostrare la presenza anche del lupo, già rilevato nel vicino Friuli, ad esempio in Val d’Arzino, non molto lontano dal Cansiglio; secondo qualche segnalazione, sarebbe già stato sentito il suo ululato nella zona della Candaglia.

Le linci erano state segnalate oltre 20 anni fa, ma in numero ridottissimo, un paio di individui. Ogni tanto spariscono, poi ritornano, ma il sospetto è che vengano uccise dai bracconieri e poi nuovi individui arrivino dalle foreste della Slovenia.
Si spera che qualcuno tra i cacciatori locali non decida di risolvere illegalmente il “problema” con il bracconaggio, per “liberare” l’area dalla presenza di questi straordinari ed importantissimi animali.
 

Quanto successo in Trentino all’orsa Daniza, la cui uccisione è diventato un caso nazionale, con richiesta di dimissioni del neo presidente della Provincia e del ministro dell’Ambiente (è molto difficile credere che davvero ci sia stato un errore nell’uso del narcotico), ha insegnato che l’opinione pubblica nazionale è molto attenta e non lascia passare sotto silenzio questi presunti “errori”.

IL COLLEGAMENTO CON IL PIAN CAVALLO È DAVVERO MORTO?

Abbiamo il sospetto che il collegamento tra l’Alpago e Pian Cavallo non sia stato ancora del tutto abbandonato; sta girando una nuova furbata: strada tra Tambre-Colindes e Casera Palantina (all’inizio chiusa al transito normale e percorribile solo con pulmini-navetta), parcheggio, seggiovia dalla Casera alla Forcella Palantina. Fosse vero, sarebbe comunque inaccettabile, perchè un impianto leggero sarebbe solo l’inizio della colonizzazione: prima una sola pista di servizio, poi più piste, poi….

I comuni di Aviano e Budoia, sotto la spinta del Pian Cavallo, stanno valutando la possibilità di asfaltare la “dorsale”, la strada tra il Gaiardin ed il Pian Cavallo stesso, creando così di fatto il collegamento per portare (illusione…) gli sciatori veneti in Friuli.
Questa strada, ora bianca e difficilmente percorribile, è stata fatta con i finanziamenti per la viabilità silvo-pastorale, per la gestione dei pascoli e del bosco e doveva restare chiusa (pietosa bugia della politica locale): altre centinaia di migliaia di euro per far passare traffico in una zona molto sensibile per la fauna.
È ora di dire basta allo spreco di soldi pubblici per l’ennesimo tentativo fallimentare di resuscitare Pian Cavallo!

IL FUTURO DELL’ANTICA FORESTA: RISERVA NATURALE E PATRIMONIO DELL’UMANITÀ

Come associazioni ambientaliste continuiamo a chiedere a Veneto e Friuli, che le due parti del Cansiglio, da semplice demanio forestale, diventino anche Riserve Naturali Regionali contigue nelle quali, pur continuando le attività forestali, zootecniche e turistiche, aumenti l’attenzione per la conservazione della bio-diversità e le strategie di turismo sostenibile. Sarebbe la giusta premessa per aprire la partita con l’Unesco del Cansiglio Patrimonio dell’Umanità.

L’EOLICO SUL MONTE PIZZOC

Un anno fa è stato installato l’anemometro sulla cima del Monte Pizzoc in comune di Fregona, per valutare la forza del vento e procedere alla costruzione di un parco eolico. Anche se il vento fosse sufficiente a produrre energia, sarebbe un grosso errore mettere delle grandi macchine eoliche, probabilmente più alte di 100 m, in una zona importantissima per il transito di centinaia di migliaia di uccelli migratori, con specie anche molto rare (nell’ultimo anno, avvistati il Piviere tortolino e l’Ibis eremita). Il danno ambientale e paesaggistico sarebbe inaccettabile, a poche centinaia di metri dalla Riserva Naturale Integrale Piae Longhe Millifret e dai confini dell’area SIC e ZPS.

I CERVI DEL CONSIGLIO, MA ANCHE I DAINI

L’anno scorso doveva iniziare in Cansiglio l’abbattimento di centinaia di cervi all’anno, ma non vi era certezza sul loro numero effettivo: alcuni parlavano di 2000 individui, altri addirittura di 3000 e più. Ma, dopo la nostra denuncia, vista la forte contrarietà dell’opinione pubblica regionale e con l’intervento in prima persona del presidente Zaia, l’uccisione è stata fermata.

Ora, la chiusura dei pascoli della piana con recinti elettrici, senza sparare nemmeno un colpo, si sta rivelando la scelta giusta: i cervi si sono ritirati nel bosco e poi si sono allontanati dall’area del Cansiglio. In questo autunno il fenomeno del bramito è stato molto meno importante degli scorsi anni, prova del calo delle presenze. Continua invece l’uccisione dei daini da parte dellaprovincia di Belluno, in modo molto discutibile e forse anche irregolare: in inverno gli si porta da mangiare, nelle altre stagioni vengono abbattuti.

BASTA ABETI DI NATALE DALLA MONTAGNA

Molti comuni e anche parrocchie chiedono ogni anno grandi abeti da mettere nelle piazze come alberi di Natale. Non è una pratica innocua, ma un continuo impoverimento dei soggetti migliori: non si taglia “qualchealbero” a caso tra le centinaia di migliaia della foresta (quelli sono “brutti”), ma gli individui isolati nei pascoli, di solito i migliori dal punto di vista estetico.

Chiediamo uno stop al taglio degli alberi isolati, un sacrificio eccessivo per poche settimane di esposizione: anche se si tratta di una tradizione, si usino alberi di minore importanza ecologica o da vivaio, anche se di dimensioni più ridotte.

ANCORA SPESE IN PIAN CAVALLO

Un nuovo bacino per l’acqua per la neve artificiale è in costruzione proprio in centro al Pian Cavallo; oltre 700.000 euro pubblici per lo sci da discesa, una pratica sportiva sempre più in crisi.
In tutte le stazioni sciistiche del Friuli, anche l’inverno 2013 è stato definito “anno maledetto”, con un calo di presenze tra il 30 ed il 40% e il dimezzamento dei giorni sciati rispetto alla stagione prevista. A Piancavallo a Natale 2013 è piovuto fino a 1.500 m di quota, mentre in febbraio gli impianti sono rimasti chiusi a causa di eccesso di neve (oltre 3 metri), con pericolose valanghe.
Ma la regione Friuli insiste: negli ultimi 15 anni lo sci alpino si è mangiato oltre 200 milioni di euro. Con l’ultimo stanziamento di 80 milioni per collegare il Pramollo alle piste della Carinzia (!!!) in Austria, si arriverà a circa 300 milioni. Si riuscirà mai a fermare questa follia?

Vi aspettiamo

Domenica 9 Novembre in Palantina, anche con le canzoni dello spettacolo Eppure soffia.

A Casera e Forcella PALANTINA

PROGRAMMA DELLE MANIFESTAZIONE

ore 9:30 – 10 Villaggio cimbro Pian Canaie (Campon- Tambre)

ore 11:30 a Casera Palantina Pranzo al sacco, interventi e le canzoni dello spettacolo Eppure Soffia canta Luisa Pasinetti, alla chitarra Mauro Stella, alla tromba David Boato, testi di Michele Boato, letture di Sonia e Toio de Savorgnani

ore 13 chi vuole sale a Forcella Palantina e alla grotta Ander de la Mate

ore 14 inizio del rientro

 

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