Lettera aperta

Lettera aperta                                                            Gaiarine, 07 febbraio 2016

Egregio signor Sindaco del Comune di Gaiarine

Egregi signori consiglieri di maggioranza

Egregi signori consiglieri di minoranza

E’ oramai noto che da tempo una neo costituita srl, referente in Italia di altra società europea, ha depositato in Regione Veneto una richiesta per l’autorizzazione alla costruzione di un impianto di piro-gassificazione da biomassa, che andrebbe a collocarsi all’interno dell’area delle serre del Gruppo Padana, situate in Via Resteiuzza.

Si tratterebbe di un impianto di potenza di 2,074 MW elettrica e di 8,6 MW di potenza termica, che dovrebbe bruciare sarmenti (tralci) di vite, legno di recupero, pellet di legno, cippato di bosco, cippato essiccato, corteccia, per un quantitativo annuo di circa 175.000 quintali.

La dislocazione di questo impianto che, se realizzato, immetterebbe in atmosfera polveri sottili e altri inquinanti nocivi e che peggiorerebbero di conseguenza la qualità dell’aria nel comune di Gaiarine e nei comuni limitrofi, è tra l’altro adiacente al bosco Zacchi, bosco planiziale idroponico, venuto a noi dal lontano passato, misurabile in centinaia di migliaia di anni, e che i padri dei nostri padri hanno preservato trasmettendolo a noi, loro figli.

Il bosco Zacchi, che è Sito di Interesse Comunitario (SIC) e appartenente alla Rete Natura 2000, nonché zona di protezione speciale dell’avifauna (ZPS), qualifica e dà prestigio al nostro Comune in Italia ed in Europa.

Preoccupati del grave danno che un simile impianto potrebbe comportare per la salute dei cittadini, per il biosistema del bosco Zacchi e in generale per la qualità ambientale del territorio di Gaiarine, siamo, con la presente lettera aperta, a mettere a Vostra disposizione le nostre competenze tecniche, ambientali, naturalistiche, giuridiche, per poter elaborare e produrre osservazioni, documentazioni, studi in grado di supportarvi nelle fasi dell’iter autorizzativo in cui anche il Comune di Gaiarine è chiamato a partecipare, per contribuire al risultato che noi riteniamo necessario e possibile: il rifiuto della Regione all’autorizzazione a costruire il piro-gassificatore.

Siamo convinti che la salvaguardia della Salute della popolazione e dei pochi beni ambientali che ancora abbiamo meritino uno sforzo comune e condiviso che vada aldilà dei contrasti insiti in visioni diverse della gestione della cosa pubblica.

Riteniamo che sia doveroso che l’Amministrazione Comunale, in rappresentanza di tutti i suoi cittadini, partecipi attivamente e con responsabilità all’iter autorizzativo in corso per la decisione sul piro-gassificatore: il suo silenzio o la non presentazione di osservazioni o documentazioni, nell’ambito del procedere dell’iter autorizzativo sarà considerato, visto l’art. 14 ter della L. n. 241/1990, come assenso al progetto, assenso di cui però dovrà poi rispondere di fronte ai suoi cittadini di oggi e a quelli di domani.

Alleghiamo, inoltre, per opportuna conoscenza la lettera inviata agli Europarlamentari veneti, Deputati, Senatori e Consiglieri regionali della Provincia di Treviso, dal Sindaco di Paese e da altri sette Sindaci, dei comuni limitrofi preoccupati per l’eventuale costruzione di un analogo impianto.

A vostra completa disposizione.

 

Il Coordinatore di Amica Terra Onlus

Stefano Roman

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