Ccà nisciuno è fesso

 

   

lettera aperta inviata al Sindaco di Godega Sant’Urbano per la salvaguardia dello
storico vigneto di Baver

                                                                             Al Signor Sindaco pro tempore
                                                                             del Comune di Godega Sant’Urbano
                                                                             dott. Alessandro Bonet

Egregio Signor Sindaco

siamo stati informati che lei, a fronte delle mail inviateLe da cittadini (anche nostri associati), per protestare contro la cementificazione del vigneto storico di Baver, risponde con un “ciclostile” elettronico.(vedi qui)

Nel leggerlo rimaniamo stupiti e mortificati.

Stupisce il fatto che Lei, con un tono “buonista”, si dichiari “innocente” cioè privo di ogni responsabilità rispetto alla possibile cementificazione dello storico vigneto di Baver.
Le incongruenze contenute nel suo “ciclostile” dimostrano invece (cosa che Lei sa benissimo) che la responsabilità di quanto sta accadendo è solo sua e della sua amministrazione.

Mortifica percepire che per Lei i cittadini che hanno manifestano la loro contrarietà ad una insensata operazione urbanistica non siano altro che “fessi”, come se nessuno di loro conoscesse le prerogative della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici e il contenuto della Legge Urbanistica Veneta (legge Regionale 23 aprile 2004 n.11) o quali siano i poteri (troppi) che tale legge mette in capo ai Sindaci.

Potremmo controbattere il suo “ciclostile” punto per punto e dimostrare come esso sia
un insieme di imprecisioni e di mezze verità, ma non volendo polemizzare oltre (già risposte significative al suo “ciclostile” sono contenute nella lettera aperta che si trova nel sito dell’associazione
www.baver.it) ci limitiamo a farle presente che tral’adozione del Pat avvenuta nel 2006 (Amministrazione precedente alla sua) e l’approvazione del PAT avvenuta nel 2009 (nel 2007 si è insediata la sua Amministrazione ), Lei ha avuto a disposizione due anni nei quali le sarebbe stato possibile rivedere in tutto o in parte il piano adottato.

Avrebbe potuto tranquillamente introdurre una “invariante” sullo storico vigneto di Baver, secondo quanto previsto dalla legge Urbanistica Veneta (Legge regionale 23 aprile 2004 n.11 .) . omissis … Il piano di assetto del territorio (PAT) è lo strumento di pianificazione che delinea le scelte strategiche di assetto e di sviluppo per il governo del territorio comunale, individuando le specifiche vocazioni e le invarianti di natura geologica, geomorfologica, idrogeologica, paesaggistica, ambientale, storico-monumentale e architettonica, in conformità agli obiettivi ed indirizzi espressi nella pianificazione territoriale di livello superiore ed alle esigenze della comunità locale …. .. omissis

Potremmo dire, facendo i “buonisti” anche noi , che purtroppo in quel di Godega tutti si sono dimenticati di questo storico vigneto.

Ma ad Agosto nel 2012 entra in scena il suo Piano degli Interventi che prevede l’urbanizzazione di una parte del vigneto storico, tra l’altro facendo propria una richiesta fuori termine di un privato, e quindi la responsabilità della possibile cementificazione di questo luogo è assolutamente sua e solo sua, poiché come Lei ben sa Il piano degli Interventi (soprannominato da tutti gli urbanisti veneti “il Piano del Sindaco”) è lo strumento urbanistico con cui una Amministrazione comunale contratta e decide dove e come costruire.

Noi che non siamo cittadini di Godega, abbiamo visitato questo vigneto storico nell’estate del 2011, e quindi nessuno ci può far credere, oggi, che nel 2012 “tutti gli estensori del Piano degli Interventi” compreso Lei (Sindaco) ignorassero la sua esistenza e le sue caratteristiche ambientali e paesaggistiche e che per salvaguardarlo ci fosse bisogno di qualcuno che dicesse “Sindaco vàrda che a Baver ghe xe na vìgna vècia”.

Ora come se ne esce?
Non sicuramente con le decisioni che Lei sta prendendo come quella di dare mandato agli avvocati del comune per opporsi al ricorso straordinario al Capo dello Stato promosso da un cittadino del suo comune riguardo a questo storico vigneto (spesa presunta di 3.000 Euro).

Se ne esce con un atto di umiltà che partendo dal non pensare che tutto sia legato alla lotta politica, riconosce la bontà delle motivazioni portate sia da alcuni suoi concittadini che hanno a cuore la salvaguardia di “un bene comune”, sia da cittadini di quest’angolo di Nord/Est che sono stanchi di vedere il cemento cancellare la memoria di quello che erano.

Questo atto di umiltà sia chiama semplicemente o Variante al Pat con l’introduzione di una “invariante” ambientale/paesaggistica o una variante al Piano degli Interventi, escludendo l’urbanizzazione dell’area del vigneto storico.

Vede, tutto quello che noi facciamo ora alla Terra deve essere misurato

« sull’intero svolgersi del tempo, nel quale noi, che siamo vivi oggi, non siamo che una frazione insignificante. Dobbiamo dunque impedire che una minoranza senza principi distrugga un patrimonio che appartiene alle generazione che verranno. Il movimento per la conservazione dell’ambiente e delle risorse naturali è essenzialmente democratico per spirito, finalità e metodo.»

Parole pronunciate, non dal più estremista degli ambientalisti, ma dal presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt nel 1909.

Ci pensi. Sia anche Lei democratico.

Francenigo, 14 Febbraio 2013

                                                                                             Renzo Rizzon
                                                                                Coordinatore Amica Terra Onlus

 

          


 

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