Non solo il Cansiglio è in vendita.

Riceviamo e volentieri ma preoccupati  pubblichiamo.

 

DI CHI E’ VALLE VECCHIA?

 di Michele Zanetti

Associazione Naturalistica Sandonatese

 
Di chi è Valle Vecchia? L’interrogativo è legittimo e per nulla paradossale e la risposta non sembra più così scontata. Fino a ieri l’altro, fino ad una settimana fa, molti erano convinti che l’Isola bonificata e affacciata al mare fosse di tutti noi: dei cittadini del Veneto, di qualsiasi età, credo politico o confessione religiosa. Poi, d’improvviso, ci siamo accorti che non era vero. Perché Valle Vecchia era invece della Regione Veneto; anzi, più precisamente della giunta Zaia, ovvero di coloro che pro-tempore, ne reggono le sorti politico-amministrative.

C’è allora una distinzione tra la Regione e cittadini del Veneto? Si chiederà qualcuno. Certamente si; nel senso che la Regione non rappresenta i cittadini, ma semplicemente i suoi interessi di ente politico-burocratico-istituzionale cui …. non tornano i conti.

E’ comunque tutto vero (o forse lo era): il Veneto, noi, siamo la locomotiva del Nordest, il treno ad alta velocità del mondo, l’esempio applicato di un’economia “alla cinese”, il sogno di efficienza produttiva e di ricchezza invidiato persino dalla Silicon Valley, ma abbiamo i conti in rosso e quelli che teorizzavano la “finanza creativa” e il “paroni a casa nostra” ora vogliono vendere i gioielli di famiglia per tirare avanti. Proprio così: per tirare avanti qualche settimana, qualche mese. Poi saremo alla frutta, nuovamente.

Ora, di tutto questo non ci importerebbe nulla, se fossimo come la maggioranza dei cittadini Veneti e degli italiani. E invece non siamo come loro: perché abbiamo qualche sensibilità sopita che ogni tanto si ridesta, qualche interesse culturale che resiste, qualche buona lettura nella memoria, un minimo di senso del futuro e di cultura politica (non quella dei partiti). Perché, appunto, siamo cittadini veri e non prestatori di deleghe in bianco in quanto troppo occupati nei nostri affari o, peggio, analfabeti di ritorno.

Ma torniamo al proposito di vendita di cui abbiamo appreso dalla stampa bene informata e da fonti attendibili: la vendita di Valle Vecchia. Ma cosa intendono vendere di Valle Vecchia il Governatore Zaia e i suoi soci in politica? Vedono forse i bacini lacustri con le centinaia di specie di uccelli, di cui alcune decisamente rare? Vendono le decine di chilometri di nuove siepi e i boschi, realizzati in tempi recenti (con i fondi comunitari) e con cui la stessa Regione si è rifatta una “immagine ecologista”? Vendono i caprioli introdotti dall’Appennino bolognese? Vendono i tassi, le volpi, i pivieri dorati. Vendono i sentieri natura, il Centro museale, le Cooperative sociali che vi hanno trovato impiego?

Cosa vendono di Valle Vecchia!

Vendono il nostro diritto a godere di un bene per la cui riqualificazione ci battiamo da decenni e che tutti abbiamo pagato, perché i fondi impiegati venivano dalle tasse che noi paghiamo?

Bella domanda!

La Regione, ancora per bocca del Governatore, tuttavia, una risposta l’ha già data: venderanno (vorrebbero vendere) “solo” l’azienda agraria. Sarebbe a dire “solo” i 650 ettari di superficie produttiva dell’isola bonificata. Solo quelli!

Ma come! Ma se fino a qualche mese fa il post-governatore (e ora Ministro della Cultura di un governo dimissionato) Galan fantasticava di riallargarne una parte per “restituirle il suo antico volto”, con una spesa prevista di almeno 30 milioni di euro! Com’è possibile, che in capo ad un anno la si voglia vendere per ricavare 20 milioni di euro!

Misteri della politica italiana del Terzo Millennio.

Misteri che noi, noi cittadini, vorremmo dissipare; di cui vorremmo svelare il contenuto e capire le ragioni. Sempre che ve ne sia qualcuna e che sia comprensibile.

Sappiamo tuttavia che nessun mistero verrà svelato e che la Regione non si fermerà. Valle Vecchia come il Cansiglio (il glorioso “Bosco da Reme” di quelli che proclamano “El Veneto ai Veneti”), venduti per fare cassa. Alla faccia dell’identità, davvero impresentabile, a questo punto, di questa Regione.

Noi però ci opporremo e lo faremo ancora una volta con gli strumenti che la Democrazia ci mette a disposizione. Strumenti, che se usati con intelligenza, possono essere molto efficaci e fare molto male a chi prende decisioni avventate.   

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