Vigneti, pesticidi e tumori: incontro 19 Novembre a Vidor

Resoconto.
 
Dopo Conegliano, Pieve di Soligo, ecco a Vidor il terzo incontro sul tema dell’uso dei pesticidi in viticoltura. 

Una sala affollata, più di trecento cittadini, fa capire che ormai il problema dell’uso massiccio dei pesticidi nella zona del prosecco è un fatto allarmante.
 
Sempre più cittadini, soprattutto genitori, stanno prendendo coscienza dei pericoli per la salute che questa “fabbrica chimica a cielo aperto"  (comprendente 15 comuni, una superficie di circa  20.000  ettari di cui oltre 5.000 coltivati a vigneto)  e  che incorpora al suo interno case senza  soluzione di continuità,  può provocare. 

Nella cartellina, consegnata a tutti i presenti, un articolo molto interessante che potete leggere qui, di Patrizia Gentilini.  

Interventi del Dott. Gustavo Mazzi, vicepresidente dell’Associazione Medici per l’ambiente del Friuli, Venezia Giulia, di Luciano de Biasi   viticoltore, Luciano Bortolamiol responsabile del Gruppo Martin Pescatore, moderatore Gianluigi Salvador.

Tanti dati: su escalation dei tumori nell’ULSS7 (la nostra), sull’aumento dei tumori nei bambini da uno a 3 anni, sull’incremento di uso di pesticidi (nel 2008  33% in più rispetto a 2007), e molto altro ancora.

Molte informazioni su prodotti chimici usati.  
 
Tra le tante una in particolare ha colpito la platea la riclassificazione del mancozeb che viene impiegato per combattere la peronospera.
Il centinaia di agrofarmaci contenenti mancozeb, celebre fungicida di contatto, dal 2010  sono stati tutti riclassificati.

Tutti quelli che contengono almeno il 5% di mancozeb (quindi la totalità) devono essere etichettati con il simbolo di pericolo Xn (Nocivo) e la frase di rischio R63 (Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati), mentre è sufficiente l’1% di mancozeb per essere classificati con il  simbolo Xi (Irritante) e la frase di rischio R43 (Può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle).

Leggete questo articolo Può uccidere ma tutti lo usano Mancozeb, un veleno legale, pubblicato da Repubblica  del 2 settembre 2001, e così potete capire molto bene come la nostra salute sia tutelata: ci sono voluti quasi dieci anni  per far dichiarare il mancozeb nocivo.

Dal dibattito è emerso:

che manca, da parte dei preposti alla sicurezza della nostra salute (politici e ed autorità sanitarie, tra l’altro quasi assenti all’incontro), la volontà di analizzare a fondo la problematica e i danni che l’uso massiccio di agrofarmaci  stanno provocando;

che manca una presa di coscienza seria da parte dei viticoltori dei danni che loro stessi provocano alla loro salute  e alla salute degli altri cittadini;

che manca  da parte dei Consorzi di Tutela e del Consorzio Provinciale di Difesa delle attività Agricole (CoDiTv) una incentivazione  verso l’agricoltura biologica. In questo senso è raccapricciante assistere  agli interventi del tecnico Terzariol del CoDiTv, (presente sia Vidor  che a Conegliano),  per demolire  l’agricoltura biologica. Viene da chiedersi se per caso non sia mandato a posta da qualcuno per difendere uno status quo in barba alla salute dei cittadini.

Conclusioni:
Bisogna continuare con una informazione capillare ai cittadini, proseguendo gli incontri pubblici su questo tema in tutta la provincia di Treviso, sapendo che il pericolo causato alla salute dall’uso indiscriminato  di agrofarmaci in agricoltura non è relativo solo alla zona del prosecco, ma in tutta la Provincia e non solo.

 

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